mercoledì 21 gennaio 2009

Carie del frumento

Identificazione, sintomi ed epidemiologia
La Tilletia tritici è un patogeno specifico del frumento, si manifesta nella fase fenologica della maturazione; in questa fase al posto delle normali cariossidi, si presentano delle false cariossidi, ripiene di una polvere nerastra ed untuosa che puzza di pesce putrido. La polvere nerastra è costituita dalle clamidospore. Le piante infette si distinguono dalle altre perchè si presentano erette; infatti queste spighe non avendo cariossidi normali sono molto leggere, contrariamente le spighe sane si incurvano sotto il peso delle cariossidi normali; in ogni caso non tutte le cariossidi di una spiga possono essere colpite. Il fungo si conserva all'esterno delle cariossidi o nel terreno come clamidospore, l'infezione si realizza durante la germinazione dei semi e si manifesta alla maturazione.
Lotta
La lotta contro la Titelia tritici è di tipo chimico preventivo.

lunedì 19 gennaio 2009

Pulvinaria della vite

  • Identificazione, danno e ciclo biologico
La Pulvinaria della Vite è un Coccide con corpo convesso e ovoidale, visibile soprattutto sui tralci, sui rami e sui frutti. E' un insetto polifago che infesta la vite, il nocciolo e tante altre latifoglie di interesse paesaggistico e ornamentale. Le femmine producono un evidente ovisacco, ceroso e fioccoso di colore biancastro, posto tra il corpo e l'organo attaccato; ne consegue che il corpo a "scudetto", aumentando di volume l'ovisacco, si solleva nella parte anteriore evidenziando il sacco di uova sotto di sè. Il danno determinato da questi coccidi è limitato e consiste essenzialmente nelle conseguenze delle punture trofiche effettuate sugli organi colpiti; nei rari casi di comparsa di colonie in forma massiccia si può avere asfissia per lo strato di colnie fioccose che avvolgono gli organi colpiti e per la produzione di melata. Il fitofago sverna come neanide sotto il corpo materno ("scudetto"), e compie una generazione all'anno.

  • Lotta
La lotta chimica contro la Pulvinaria non viene generalmente effettuata per la scarsa rilevanza dei danni prodotti; in caso di particolari infestazioni si può fare, a fine inverno, un trattamento con Oli bianchi attivati o con Polisolfuri di calcio bagnando bene tronchi e tralcio con l'Insetticida.

venerdì 16 gennaio 2009

Interventi con mezzi chimici

La lotta con mezzi chimici consiste nell'utilizzo di sostanze attive (un tempo definite principi attivi) inorganiche, organiche, naturali oppure di sintesi in grado di: -proteggere i vegetali o i prodoti vegetali da tutti gli organismi nocivi (insetticidi, acaricidi, fungicidi, ecc.) ;
-Favorire o regolare i processi vitali (fitoregolatori) ;
-Conservare i prodotti vegetali (fisiofarmaci) ;
-Eliminare le piante indesiderate (erbicidi) .
La legislazione in merito ai prodotti fitosanitari ha subito,nel tempo, una continua ed articolata evoluzione. Le principali normative progressivamente succedutesi sono:
- La legge n° 283 del 30 aprile 1962
- Il D. P. R. n° 1255 del 3 agosto 1968
- Il D. P. R. n° 128 del 13 marzo 1986
- Il D. P. R . n° 223 del 24 maggio 1988
- Il D. M. n° 217 del 25 gennaio 1991
- Il D.lgs. n° 194 del 17 marzo 1995
- Il D. P. R. 6 ottobre 1998 n° 392
- La Circolare 15 aprile 1999 n° 7
- Il D. P. R. 23 aprile 2001 n° 290

mercoledì 14 gennaio 2009

Sicurezza nei frantoi

I maggiori fattori di rischio che devono essere sottoposti a controllo sono:
-Il livello de esposizione al rumore.
-L'uso di sostanze corrosive e irritanti.
-Le caratteristiche degli ambienti di lavoro.
-Le caratteristiche delle macchine e degli impianti.
-Le caratteristiche dell'impianto elettrico.
-La movimentazione dei carichi.

RUMORE: In un frantoio i macchinari che sono la causa maggiore di rumore sono: il defogliatore, il frangitore, il decanter, il separatore. Spesso nei frantoi questi macchinari vengono posti in ambienti con soffitti bassi,o negli angoli o peggio ancora vicino le une alle altre e questo fa aumentare il rumore. Secondo alcuni studi però il rumore è causato dalle vibrazioni, quindi se noi diminuiamo le vibrazioni diminuisce anche il rumore.

Questo può avvenire:
-posizionando i macchinari distanti almeno 3 m dalle pareti.
-con una costante manutenzione dei macchinari.
-con panelli fonoassorbenti nella sala macchine.
Secondo la dichiarazione di conformità della "CE" bisogna certificare li livello di rumorosità; essa impone che le macchine e gli impianti devono essere costruiti e installati rispettando le disposizioni di legge che impongono l'adozione del Marchio "CE".

MACCHINARI. IL datore di lavoro deve fornire protezione contro l'accesso accidentale alle macchine da parte degli operatori.
AMBIENTE DI LAVORO. Il frantoio deve essere attrezzato per la sicurezzza e normativa CE di servizi igienici,uscite di sicurezza,segnaletica di sicurezza e opportuna sistemazione della pavimentazione, con pareti lavabili antisdrucciolo e con rivestimento antimuffa.

MOVIMENTAZIONE. Gli apparecchi di sollevamento per portate superiori a 200kg non devono essere manuali. Le funi, cavi e apparati di sollevamento devono essere omologati.

IMPIANTO ELETTRICO. Il frantoio è considerato un ambiente umido, quindi bisogna porre attenzione al grado di isolamento dei cavi, dei quadri e dei motori.
Estremamente importante è la messa a terra delle macchine e dell'impianto elettrico generale.

SOSTANZE CORROSIVE E IRRITANTI. Nel frantoio vengono utilizzati delle sostanze pericolose per gli operatori come: detergenti emulsionanti, disincrostanti acidi, detergenti alcalini, soda caustica.
Il datore di lavoro deve predisporre per la protezione degli operatori:
-cartelli indicativi del rischio;
-uso di guanti, occhiali e stivali;
-recipienti contrassegnati con etichette;

Sigaraio della vite


  • Identificazione, danno e ciclo biologico.
Gli adulti del Sigaraio sono piccoli Coleotteri scuri, con dimensioni di 6-8 mm, dai riflessi metallici bluastri o verde brunastri; sono molto polifagi, infatti infestano la vite, alcuni fruttiferi e molte latifoglie ornamentali e forestali. Il danno provocato è relativamente lieve ed è determinato da un tipico arrotolamento della pagina fogliare; questo è causato dall'appassimento della foglia per incisioni, fatte dalle femmine, sul picciolo fogliare senza provocarne il distacco. Le foglie arrotolate, tenute insieme dai secreti emessi dalle femmine stesse, sembrano dei sigari pendenti che sono particolarmente evidenti nella massa fogliare verde; le femmine ovidepongono all'interno del sigaro. L'insetto sverna da adulto e compie una generazione all'anno.

  • Lotta.
La lotta chimica non è generalmente giustificata per la relativa bassa dannosità dell'insetto. In caso di forti infestazioni (molto raro) si può intervenire in primavera, alla comparsa degli adulti svernanti, con insetticidi quali: Fenitrotion, Clorpirifos e Piretroidi.

lunedì 12 gennaio 2009

Accartocciamento fogliare della vite

Identificazione e sintomi
E' la virosi più diffusa al mondo negli areali viticoli. Il sintomo si localizza sulle foglie, specialmente su quelle più vecchie, con ripiegamento dei margini fogliari verso la pagina inferiore. Questa manifestazione è accompagnata da alterazioni cromatiche (rossastre o giallastre) delle lamine fogliari; le foglie, inoltre, assumono consistenza papiracea e mostrano frattura vitrea. Il legno manifesta alterazioni dei tubi cribrosi. Il virus si trasmette col materiale di propagazione infetto e attraverso vettori aspecifici quali: Cocciniglie (Coccidi e Pseudococcidi).

Tortrix viridana

Questo Lepidottero Tortricide è presente in tutta Italia e si sviluppa a spese delle Querce, dando luogo ad infestazioni che possono ripetersi anche per quattro anni consecutivi. Il sintomo dell'attacco di questa specie consiste nella presenza di foglie arrotolate verso il basso in senso trasversale-longitudinale.
Descrizione: L’adulto, dall'apertura alare compresa tra 17 e 24 mm, presenta ali anteriori di colore verde chiaro e ali posteriori grigie. Gli adulti sfarfallano in maggio-giugno, deponendo le uova a coppie sui rametti posti nelle parti alte della chioma. L'uovo passa l'inverno e le larve, di colore verde, schiudono a primavera (Aprile) per poi nutrirsi delle gemme e delle foglie, creandosi un ricovero arrotolando le foglie e unendone i lembi con fili sericei. Il bozzolo viene costruito all'interno del ricovero, tra i residui dell'ultima foglia attaccata.
Piante ospiti: Querce, in particolare la Roverella (Quercus pubescens)
Danni: Questo defogliatore comporta la distruzione dei germogli. L’insetto è noto per causare estesi attacchi nei boschi di querce, che possono durare per qualche anno e sono intervallati da lunghi periodi in cui la densità rimane a livelli estremamente bassi. I fattori coinvolti nell’indurre la moltiplicazione in massa delle farfalle sono vari e di difficile previsione. I vistosi danni causati agli alberi di solito non comportano gravi conseguenze per la sopravvivenza del bosco, in quanto le piante sono in grado di riemettere nuovi germogli.

venerdì 9 gennaio 2009

Marciume radicale lanoso

La Roselinia necatrix è un fungo molto polifago con analogie patogeniche e sintomatologiche simili ad Armillariella mellea; infatti come questo colpisce solo piante poste in condizioni di asfissia radicale e di indebolimento generale. L'apparato aereo delle piante colpite non manifesta sintomi specifici ma solo uno stato di generale sofferenza. I sintomi tipici si localizzano sulle radici che appaiono necrosate, con scorza facilmente amovibile e che mostra un sottostante cilindro legnoso fortemente imbrunito; inoltre, su queste radici, è molto evidente una fitta reticolatura "lanosa", di micelio biancastro, costituito dalle rizomorfe avvolgenti tutto l'apparato radicale. Un elemento caratterizzante di questo fungo è l'espansione della fase miceliare in corrispondenza delle ramificazioni degli intrecci ifali. Le piante deperite manifestano un deperimento e una degenerazione che avviene in tempi molto lunghi. Le rizomorfe e gli sclerozi rappresentano le fasi di conservazione del fungo.

  • Lotta
La lotta si avvale di molti degli accorgimenti descritti, come misure preventive per l' Armillariellamellea. Si ricorda solamente che nei terreni molto ricchi di sostanza organica e molto infestati è opportuno eseguire una disinfezione totale mediante fumigazioni.

Malacosoma neustria

Questa farfalla di 30-40 mm di apertura alare è diffusa in Europa ed in Asia. In Italia è presente in tutte le regioni. Attacca numerose latifogle forestali e diverse piante da frutto e nel caso di forti infestazioni più frequenti in sud Italia e in Sardegna e si segnalano defogliazioni anche totali. Gli adulti sfarfallano da giugno ad agosto, mentre le femmine depongono le uova attacandole a spirale intorno ai rametti formando un anello. Le larve hanno il capo azzurro ed il corpo peloso ma non urticante, percorso da linee parallele blu, rosso mattone, bianco, nero e giallo. Esse formano nidi sericei, entro cui si rifugiano nelle ore notturne; dopo la terza muta si separano e si diffondono sulle fronde dove continuano l'azione trofica ai danni dell'apparato fogliare. Le larve si incrisalidano tra le screpolature dei rami e del tronco e fra le foglie danneggiate.