venerdì 21 novembre 2008

Storia della viticoltura e vini della Sardegna.

Vitigni di tipo Vermentino in Gallura (Su Canale-Monti)



Fino a pochi anni fa, sull’origine della cultura della vite in Sardegna, si avevano notizie molto frammentate: alcune fonti ritenevano che si fosse sviluppata autonomamente, altre invece, che fosse stata introdotta dai Fenici o dai Cartaginesi, altre ancora sostenevano che pure durante il periodo romano tale coltura era ben conosciuta. Secondo le più recenti scoperte, sembrerebbe invece che già durante la civilizzazione nuragica i sardi coltivavano la vite e conoscevano il vino, ed il Cannonau, secondo gli studiosi, sarebbe uno dei vini più antichi del Mar Mediterraneo, se non il più antico, mentre il nome di un altro celebre vino sardo, la Vernaccia, sembra che derivi dal latino vite vernacula, quindi originaria del luogo, come scriveva lo storiografo romano Marco Giulio Columella; altri studiosi sostengono anche che esistono riscontri storici sull'esistenza del celebre vino già nella città Tharros, l'antichissimo centro punico-romano di cui oggi restano maestose vestigia.Dopo il periodo oscuro del Medioevo, la coltura della vite in Sardegna conobbe un nuovo sviluppo, principalmente nella zona di Oristano e soprattutto grazie all’opera di Eleonora d'Arborea, la famosa giudicessa autrice di una illuminata raccolta di leggi (Carta de Logu) che prevedeva tra l’altro il divieto di tenere vigneti mal coltivati. Negli anni successivi la viticoltura sarda continuò a prosperare, rimanendo comunque sempre confinata ad un consumo locale.
Un grosso incremento, con conseguente diffusione al di fuori dell’isola, si ebbe grazie all’impegno di un’importante azienda privata, la Sella e Mosca, i cui fondatori erano di origine piemontese.Per quanto riguarda le caratteristiche generali della viticoltura sarda, a fronte dei vitigni autoctoni (quali ad esempio il Nuragus, la Vernaccia, il Cagnulari, tipico del sassarese e sicuramente il Cannonau), i vitigni più diffusi sono quasi sicuramente di origine continentale come il Torbato provenienti probabilmente dalla Spagna, il Vermentino ed il Malvasia dal Portogallo, il Sangiovese dall’Italia.
Attualmente la Sardegna produce numerosi vini di elevata qualità, apprezzati per le loro tipiche caratteristiche organolettiche (sono vini di buon corpo, freschi ed aromatici); ad oggi si contano un vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Vermentino di Gallura) e 19 vini a Denominazione di Origine Controllata.


SCHEDA SUL VERMENTINO DI SARDEGNA SPUMANTE:
  • Vino DOC;
  • Resa uva/ettaro 200 q;
  • Resa max dell'uva 65%
  • Titolo alcolometrico naturale dell'uva 10%
  • Titolo alcolometrico minimo del vino 11%;
  • Estratto secco netto minimo 14 per mille.
  • Vitigni ove è consentita la produzione: Vermentino 85 - 100%

Fonte scheda: Ministero delle Politiche Agricole.