La Sardegna è un territorio molto ricco di biodiversità: vi si trovano il 37% delle specie vegetali e il 50% dei vertebrati presenti in Italia. Inoltre, essendo un'isola, la discontinuità terra-acqua pone dei limiti ben precisi alla distribuzione della specie rendendo le sue comunità pressochè chiuse ad interazioni ecologiche con l'esterno. Ne deriva che la Sardegna è ricca di endemismi ovvero di specie vegetali e animali che si trovano solo in questo territorio. Sono presenti infatti più di 200 specie di vertebrati endemiche, tra i quali ricordiamo: l'euprotto Sardo (euproctus platycepalus), il geotritone dell'Iglesiente, il discoglosso Sardo, la lucertola tirrenica di malarotto, la biscia dal collare, la cinciallegra Sarda, la ghiandaia Sarda, il cervo Sardo e il ghiro Sardo. Altre specie non endemiche, ma comunque piuttosto rare sono: il pollo sultano (di origine etiopica), il gabbiano roseo e il fenicottero rosa, entrambi nidificanti nelle zone umide di Cagliari (stagno di Molentargius e di Cagliari), mentre nelle zone umide di Olbia e San Teodoro svernano. L'attività antropica è spesso causa di modificazioni ambientali che sono un grave pericolo per la biodiversità. E' stato stimato che nel mondo siano presenti dai 5 ai 100 milioni di specie, ma di queste soltanto 1 milione e 700 mila sono state identificate e descritte. Il tasso naturale di estinzione è stimato in circa una specie all'anno. L'antropizzazione determina un tasso annuale diecimila volte superiore. Ciò vuole dire che ogni ora sulla terra scompare almeno una specie.
Testo tratto da "Sardegna Sostenibile - Manuale didattico sulla sostenibilità ambientale in Sardegna" - Regione Autonoma della Sardegna.