venerdì 28 novembre 2008

Occhio di pavone

L'occhio di pavone è il più pericoloso tra i funghi. È la malattia più dannosa sull'olivo. Il fungo attacca tutti gli organi verdi della pianta ma soprattutto le foglie, dove produce delle macchie rotonde di 0,5-1 cm di diametro. Queste macchie sono all'inizio bruno-scure fuligginose; invecchiando divengono grigiastre al centro e si circondano di un alone giallo, tanto da assomigliare agli "occhi" delle penne della coda dei pavoni, da cui deriva il nome della malattia. Le foglie colpite ingialliscono in parte e cadono precocemente.
Lotta: poiché le infezioni sono favorite dalle piogge prolungate o da un'elevata umidità dell'aria e da una temperatura ottimale di 12-15°C si hanno due periodi dell'anno in cui sono maggiori i rischi nei riguardi di questa malattia: l'autunno e la primavera. I prodotti più efficaci sono i sali di rame e la poltiglia bordolese. Per entrambi il tempo di carenza è di 20 giorni.

Il D.Lgs. 81/2008 in campo agrario

L’ obbligo di applicazione del D.Lgs 81/2008 nelle imprese agricole

Nelle more delle future precisazioni ed interpretazioni giuridiche, al momento pare ragionevole formulare il seguente quadro riassuntivo per l’applicazione del D.Lgs nelle imprese agricole:

imprese individuali

Applicazione integrale del D.Lgs nei confronti dei lavoratori subordinati

Applicazione del solo art. 21 nei confronti del titolare se coltivatore diretto, e dei suoi collaboratori familiari

soci delle società semplici

Applicazione integrale del D.Lgs nei confronti dei lavoratori subordinati ed equiparati

Applicazione del solo art. 21 nei confronti dei soci che prestano la propria attività nella società

altre società

Applicazione integrale del D.Lgs nei confronti dei lavoratori subordinati

Applicazione integrale del D.Lgs nei confronti dei soci che prestano la propria attività nella società

GLI ADEMPIMENTI TRA AZIENDA E UNITÀ PRODUTTIVA

La serie di adempimenti di carattere organizzativo che il D.Lgs pone a carico del datore di lavoro non è riferita all’azienda nel suo complesso, bensì alla singola unità produttiva.

Il D.Lgs definisce l’unità produttiva come «stabilimento o struttura finalizzata alla produzione di beni o all'erogazione di servizi, dotati di autonomia finanziaria e tecnico funzionale».

Data la definizione, possiamo dire che l’assoluta maggior parte delle aziende agricole equivalgono ad una unica unità produttiva.

Nei casi in cui l’azienda agricola, sebbene diretta in modo unitario dall’imprenditore individuale o dalla società, sia articolata in più “punti produttivi” non interdipendenti fra loro sotto il profilo tecnico-funzionale, sarà necessario adempiere agli obblighi previsti dal D.Lgs in ciascuno di questi “punti”.

L’OBBLIGO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

I vari obblighi imposti al datore di lavoro che debba applicare il D.Lgs ruotano attorno ad un adempimento fondamentale non delegabile: la valutazione dei rischi.

Il D.Lgs prevede che tutti i datori di lavoro agricoli debbano provvedere alla valutazione dei rischi, ma stabilisce diverse modalità, come di seguito specificato, in funzione del numero dei lavoratori impiegati in azienda.

  1. del numero dei lavoratori impiegati in azienda (inferiore a 10; tra 10 e 50; oltre 50)

  2. di talune scadenze temporali (date di riferimento: 18° mese successivo alla data di entrata in vigore di specifici Decreti interministeriali; 30 giugno 2012)

  3. della presenza di talune tipologie di rischio (chimico, biologico, ecc.), per le quali il titolo specifico ribadisce l’obbligo di una valutazione nella quale vengono, una volta individuati i rischi, esplicitati i criteri utilizzati per la relativa valutazione, evidenziando con ciò l’impossibilità dell’autocertificazione

Di seguito si descrivono alcuni degli scenari possibili:

1. Per i datori di lavoro agricoli che assumono non più di 10 lavoratori:

  1. fino alla scadenza del 18° mese successivo alla data di entrata in vigore del Decreto intermini-steriale (di futura emanazione) che individuerà le procedure standardizzate secondo cui ef-fettuare la valutazione dei rischi

  2. comunque non oltre il
    30/06/2012:

    è possibile autocertificare per iscritto l'avvenuta effettua-zione della valutazione dei rischi e l'adempimento degli obblighi ad essa collegati
    .

L'agevolazione è del tutto evidente: occorre comunque valutare i rischi presenti in azienda e programmare le azioni necessarie ad eliminarli o quantomeno a ridurli, ma questi adempimenti possono essere certifi-cati con una dichiarazione scritta da parte del datore di lavoro.

  1. oltre la scadenza del 18° mese successivo alla data di entrata in vigore del Decreto interministe-riale (di futura emanazione) che individuerà le procedure standar-dizzate secondo cui effettuare la valutazione dei rischi

  2. comunque dal 01/07/2012:
    dovrà essere elaborato un documento scritto
    , basato sulle indicazioni derivanti da tali procedure

Sia il documento scritto che l'autocertificazione debbono essere conservati in azienda e resi disponibili, anche mediante invio, al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

2. Per i datori di lavoro agricoli che assumono lavoratori subordinati in numero superiore a 10 ma inferiore a 50, nelle cui aziende non si svolgano attività che espongano i lavoratori a rischi chimici, biologici, da atmosfere esplosive, cancerogeni, mutageni, connessi con l’esposizione ad amianto.

Stato attuale: il datore di lavoro è tenuto ad elaborare un documento scritto (art. 28) contenente:

  1. una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stes-sa

  2. l'individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione indivi-duale conseguente alla valuta-zione dei rischi

  3. il programma delle misure rite-nute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei li-velli di sicurezza.

Dopo l'emanazione del decreto interministeriale (di futura emana-zione) che individuerà le procedure standardizzate di cui al punto 1, tali aziende potranno giovarsi della possibilità di redigere il documento di valutazione dei rischi secondo tale semplificazione.

3. Per i datori di lavoro agricoli che occupano lavoratori subordinati in numero superiore a 10 ma inferiore a 50, nelle cui aziende si svolgano attività che espongano i lavoratori a rischi chimici, biologici, da atmosfere esplosive, cancerogeni, mutageni, connessi con l’esposizione ad amianto; Per i datori di lavoro agricoli che occupano lavoratori subordinati in numero superiore a 50:

Il D.Lgs 81/2008 deve essere applicato integralmente, con redazione del documento di valutazione secondo art. 28.

Infine, nel caso delle imprese agricole con oltre 50 addetti, o di imprese con lavorazioni ad alto rischio, il D.Lgs 81/2008 dovrà essere applicato integralmente.

COME "CONTARE" IL NUMERO DEI LAVORATORI

Pur rammentando che l’applicabilità del D.Lgs supera i confini del lavoro subordinato, e che è sufficiente la presenza in azienda di un solo lavoratore subordinato per una sola giornata nell'anno per far sì di rientrare nell’ambito dell’applicazione del D.Lgs, esistono alcuni punti di quest’ultimo che dovranno essere applicati in funzione del numero di lavoratori; si tratta:

  • della possibilità di autocertificare o di utilizzare le procedure standardizzate per la redazione della valutazione dei rischi (art. 29)

  • dell’esigenza di effettuare la riunione periodica

  • dell’opportunità di eleggere il R.L.S.

  • dello svolgimento diretto del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi (art. 34).

La misura dello stato ambientale dei corsi d'acqua.

Lago Coghinas - Berchidda


Lo stato ambientale dei corsi d'acqua si determina combinando alcuni indicatori:


  1. LIM - Livello di inquinamento da Macrodescrittori: misura l'inquinamento di natura Organica;
  2. IBE - Indice biotico esteso: misura gli effetti dell'inquinamento sulle colonie di macroinvertebrati che vivono sul fondo del corso d'acqua. La mancanza di alcune colonie è sintomo di cattiva salute. Gli indici LIM e IBE determinano lo stao ecologico (S.E.), che descrive le caratteristiche dell'ecosistema acquatico;
  3. Stato chimico dell'acqua: quantifica la presenza di sostanze pericolose e le prorietà chimiche.
Dalla classificazione effettuata solo in base allo stao ecologico la situazione ambientale dei corsi d'acqua Sardi non appare critica: il 72% dei corsi d'acqua si trova infatti in condizioni definite "buone" o "sufficienti".

Cocciniglia mezzo grano di pepe

È la cocciniglia più comune sull'olivo. La femmina adulta (dalla forma caratteristica a mezzo grano di pepe) è di colore marrone scuro e lunga 3-4 mm, si suppone che sia una specie partenogenica, cioè depone le uova fertili senza accoppiamento, visto che non si è mai trovato il maschio. Le femmine sono molto feconde e possono deporre da 200 a 1.000 uova, delle quali una buona percentuale non si schiudono. Da quelle feconde nascono delle neanidi, piatte, ovali, allungate, di colore giallo crema, che all'inizio si muovono in cerca di alimento, dopo la seconda età si fissano lungo le nervature delle foglie e sui giovani rametti. Dal mese di maggio si trasformano in femmine adulte, che poi depongono le uova sotto lo scudetto, mentre il loro corpo si riduce progressivamente e poi muore, mentre gli scudetti rimangono a lungo attaccati ai rametti ed alle foglie proteggendo le uova. Questa cocciniglia è dannosa all'olivo sia direttamente, perchè succhia la linfa facendo deperire le piante, sia indirettamente per l'emissione di melata, sostanza dolciastra su cui si sviluppa la fumagine con riduzione dell'attività vegetativa, della fioritura e della fruttificazione causando poi le defogliazione ed il dissecamento dei rami specialmente ove la veggetazione è più folta.