mercoledì 1 ottobre 2008

malattie delle piante




Malattie fungine
Oidio (Mal Bianco): fungo che provoca un’effluorescenza biancastra sulle foglie, sui calici e sulle gemme. Si propaga velocemente all’intera chioma provocandone il disseccamento.

Ruggine: il fungo forma delle macchie scure sulla pagina superiore delle foglie da cui fuoriesce una polvere rossastra. Indebolisce la pianta e secca le foglie colpite che vanno bruciate poiché le spore del fungo possono rimanere nel terreno da una stagione all’altra.

Fumaggine: funghi che si sviluppano sulla pianta come conseguenza della melata degli insetti. Questi funghi utilizzano, per il loro sviluppo, le sostanze zuccherine contenute nella melata. Si presenta come ammasso nerastro scuro e fuligginoso (da cui il nome di fumaggine).

Infezioni da parassiti
Acari,ragnetto rosso: difficili da vedere ad occhio nudo, si individuano meglio con una lente. Le foglie divengono scolorite, giallastre con riflessi metallici ed infine si seccano.

Afidi (pidocchi): minuscoli insetti chiari, verdi oppure bruni, poco mobili, riuniti in colonie sugli apici dei germogli e sotto le foglie che presentano aree appiccicose con una patina argentea. Provocano il rallentamento della crescita e della fioritura della pianta, nonché decolorazioni e deformazioni delle foglie.

Cocciniglie: sui fusti e sui rami si notano piccole scaglie bianche a forma di scudetto che vengono avvolte da una secrezione cotonosa. Sulla chioma si raduna una sostanza appiccicosa (melata) dovuta alla deposizione degli escrementi zuccherini, su cui si sviluppa una muffa nera (fumaggine).

Formiche: non arrecano gravi danni direttamente alla pianta, ma possono favorire la diffusione di afidi e cocciniglie.

Insetti terricoli: larve di maggiolino e di elateridi che, interrate, danneggiano le radici.

Larve defogliatrici: provocano erosioni sui fiori e sulle foglie delle quali a volte non restano che le nervature.

Metcalfa: questo piccolo insetto compare in primavera inoltrata e rimane per tutta l’estate. Gli individui giovani (neanindi) si raggruppano in modo caratteristico nella pagina inferiore delle foglie, mentre gli adulti si trovano lungo la corteccia.

Mosca bianca: le larve si presentano come piccole scagliette bianche che si radunano sulla pagina inferiore delle foglie e secernono una “melata” sulle foglie dove in breve tempo appare un fungo nero. Causa indebolimento e rallentamento della fioritura.

Vinificazione a livello industriale

La vinificazione attraversa vari passaggi:
il primo passaggio è certamente l'arrivo dell'uva raccolta,viene trasportata da tratrici agricoli, il passaggio successivo è la pesatura del carico, in un secondo momento si esegue la gradazione attraverso un macchinario computerizzato che attraverso una piccola trivella estrapola il succo d'uva, riuscendo cosi a stabilire il grado.
Il secondo passaggio è l'arrivo dell'uva nelle pigge meccanizzate, l'uva viene scaricata nelle pigge, una volta piggiata, tramite tubazioni adatte passa alla pressa ovviamente separati dai raspi che attraverso il lancia raspi viene separato per poi essere gettato via, una volta pressata il mosto ( succo d'uva) viene mandato in degli apositi serbatoi realizati in acciaio che si trovano all'interno dello stabilimento.
Grazie a tubazioni collegate alle presse la vinaccia viene mandata su una coclea che pian piano la fa cadere in un aposito carrello per poi essere trasportata a destinazione per lavorarla e creare cosi dei distillati.
Il mosto che si trova negli apositi serbatoi viene lasciata per un certo tempo, per poi essere mandato attraverso delle pompe specifiche in serbatoi che si trovano al di fuori. Questo lavoro viene effetuato fino ad un certo livello, dopo di che il restante mosto viene mandato in un altro macchinario chiamato centrifuga, il cui compito è quello di "lavare" il mosto diciamo meglio pulire. Con questo passaggio si ottengono due risultati: il primo risultato è il mosto che è stato purificato in precedenza e viene mandato nel serbatoio a colmare quello precedente, il secondo risultato è la feccia che viene mandato in un autoclave.
In seguito la feccia viene filtrato con un apposito filtro. Il risultato è un mosto filtrato, atto a diventare vino dolce.

Impianti fotovoltaici in agricoltura

Irraggiamento solare.
Il sole è una sfera di gas riscaldato da reazioni di fusione termonucleare, con temperature di circa 15.000.000 °C nella zona centrale e 6.000 °C in superficie. Come tutti i corpi caldi, il sole emette una radiazione elettromagnetica, che costituisce il combustibile principale di tutti i processi vitali sulla terra. La potenza del campo elettromagnetico incidente sull'unità di superficie (W/mq) prende il nome di "irraggiamento solare". Nell'attraversare l'atmosfera terrestre la radiazione solare si attenua, perchè viene in parte riflessa e assorbita (sopratutto dal vapore d'acqua, dall'ozono, dall'ossigeno e dall'ossido di carbonio). La radiazione che giunge su una superficie orizzontale è così composta da una "radiazione diretta", associata ai raggi solari che colpiscono direttamente la superficie e una "radiazione diffusa" che arriva sulla superficie dal cielo in ogni direzione. In una giornata soleggiata, la componente diffusa può arrivare al 10% - 20% della radiazione globale ricevuta da una superficie orizzontale; con il cielo totalmente coperto la radiazione è soltanto quella diffusa.
La radiazione solare si esprime in kilowattora al metro quadrato (kWh/mq), oppure in megajoule al metro quadrato (MJ/mq). Per stimare la produzione di energia elettrica si utilizza sopratutto la radiazione solare riferita ad un intero anno, come valore medio su più anni (radiazione media annua). Ma sono disponibili banche dati con radiazione solare giornaliera media, per ogni mese dell'anno. La potenza elettrica (kW) di un impianto fotovoltaico dipende sopratutto dall'irraggiamento solare, mentre l'energia elettrica (kWh) prodotta, in un certo periodo di tempo, dipende dalla radiazione solare disponibile in quel periodo.
Applicazione del fotovoltaico in campo agricolo.
Al di là dei vantaggi che le fonti rinnovabili presentano per l'ambiente, molti utenti si avvicinano al fotovoltaico per avere informazioni dettagliate sul caso specifico di loro interesse, sapere cosa si può fare, quanto costa e la convenienza economica.
Per rispondere a queste domande, bisogna effettuare un sopralluogo, onde acquisire i dati necessari e presentare poi al cliente un piano di fattibilità dell'impianto fotovoltaico. Le informazioni da raccogliere riguardano:
-spazi disponibili per individuare la potenza installabile;
-possibile orientamento e inclinazione dei moduli;
-possibili ombreggiamenti;
-ubicazione geografica dell'impianto, per determinare la radiazione solare annua e la producibilità dell'impianto;
-consumo annuo di energia elettrica del cliente (nello scambio sul posto non conviene che l'energia fotovoltaica prodotta superi quella che il cliente può consumare);
-disponibilità di spazi idonei per collocare quadri e inverter e per il posizionamento del gruppo di misura dell'energia prodotta;
-disponibilità finanziarie del cliente per l'investimento, diretto o tramite finanziamento;
-necessità di eventuali permessi edilizi;
-tenuta statica delle strutture edilizie destinate ad accogliere l'impianto fotovoltaico.
In campo agricolo, per esempio, possiamo installare i pannelli fotovoltaici sul tetto di copertura di una stalla per bovini (in caso di azienda zootecnica), in modo da non occupare spazi di terreno destinati alle colture o altre attività agricole. Con l'energia prodotta, una parte, può essere utilizzata per l'alimentazione elettrica della mungitrice, per l'illuminazione degli ambienti, per forza motrice ed altro (pompe idrauliche di sollevamento, cancelli motorizzati, recinzioni elettrificate, ecc.); un'altra parte dell'energia prodotta, in orari dove non è presente un elevato prelievo dei macchinari e/o apparati dell'azienda agraria, può essere venduta all'ente gestore dell'impianto elettrico principale (Enel).
Per incentivare l'installazione di tali impianti è stato predisposto il "conto energia".
Attualmente il conto energia è regolato dal D.M. del 19 febbraio 2007. Tale Decreto Ministeriale stabilisce, in base alla potenza elettrica nominale installata, alle modalità d'impianto (impianto non integrato, parzialmente integrato ed impianto integrato), un corrispettivo in denaro da un minimo di 0,36 Euro ad un massimo di 0,49 Euro (tariffa incentivante) applicabile a tutta l'energia prodotta dall'impianto fotovoltaico (kW). Il G.S.E. (Gestore dei Servizi Elettrici) ha predisposto delle guide per identificare con precisione le varie modalità d'installazione e di inserimento nel volume edilizio, in questo caso della stalla per bovini. Per esempio negli impianti integrati il pannello fotovoltaico sostituisce, in tutto o in parte, la funzione di copertura ed isolamento dell'involucro edilizio; negli impianti parzialmente integrati i pannelli non svolgono alcuna funzione, ma sono semplicemente appoggiati sugli elementi di copertura della struttura edilizia. La tariffa incentivante è erogata per un periodo di venti anni a decorrere dalla data di entrata in esercizio dell'impianto.
Pertanto l'azienda agraria, a monte di un costo inziale determinato dalla potenza elettrica che si vuole installare, può già risparmiare energia da subito utilizzando l'energia prodotta in loco dai pannelli fotovoltaici per alimentare i macchinari e/o gli impianti elettrici necessari allo svolgimento dell'attività agraria, non pagando più le bollette dell'Enel e nel contempo guadagnare somme importanti da reinvestire in azienda o per ammortizzare eventuali finanziamenti richiesti per l'installazione dei pannelli fotovoltaici.