lunedì 14 aprile 2008
Apporto di azoto nel terreno da parte delle leguminose
Il Compostaggio Domestico
Per fare un buon compost le regole di base sono:
1) la giusta miscelazione tra scarti umidi (quelli di cucina) e scarti secchi (quelli del giardino);
2) un'adeguata aerazione (i microrganismi vivono in presenza di ossigeno, e solo in questo modo ci si garantisce dall'assenza di cattivi odori);
3) un'adeguata percentuale di umidità (se è troppo bassa il processo di decomposizione si rallenta, se è troppo alta i rifiuti tendono a marcire, generando cattivi odori);
4)la scelta del luogo adatto (possibilmente sotto un albero, o comunque in un luogo non troppo assolato d'estate e non troppo ombreggiato d'inverno);
5) la preparazione del fondo, con del materiale legnoso, per garantire il drenaggio dell'umidità in eccesso;
Dopo alcuni mesi, il compost è pronto.
Un compost maturo si riconosce comunque dal colore scuro, dall'aspetto soffice e dal profumo gradevole di terriccio di bosco (niente a che vedere con il cattivo odore dei rifiuti!).
A seconda del grado di maturazione gli usi possono essere diversi. In genere un compost maturo, quindi molto stabile, lo si ottiene dopo 8-10 mesi, ed è ottimo per vasi fioriti, risemine di prati, e anche per ospitare radici. Il compostaggio è dunque un'ottima pratica per l'ambiente: innanzitutto perché permette di ridurre le quantità di rifiuti organici conferiti in discarica, allungando la durata delle discariche (che attualmente, a causa di tutti i rifiuti che produciamo si esauriscono nell'arco di pochi anni), riducendo i cattivi odori e la formazione del percolato, una sostanza potenzialmente molto inquinante per la falda acquifera.
Inoltre consente di ricavare del terriccio naturale e "genuino", risparmiando anche sul costo del fertilizzante che altrimenti dovremmo acquistare per i nostri giardini.
Agricoltura preindustriale autosufficiente, con lavoro animale intensivo
Esistono due tipi di agricoltura tradizionale:
-Aziende agricole policolturali a sola produzione vegetale: viene attuata la coltivazione di specie erbacee e arboree attraverso la consociazione, l'avvicendamento o la rotazione. L'autoconservazione consiste nel mantenimento della fertilità praticando sovesci, rotazioni, consociazioni ecc..
-Aziende agricole policolturali, con allevamento del bestiame:viene attuata la coltivazione di specie vegetali per lo più foraggere accompagnate dall'allevamento di animali (bovini, ovini o caprini, avicoli, conigli o suini). L'autoconservazione oltre dal sistema policolturale viene accresciuta dalla produzione di deiezioni animali.
Questo tipo di agricoltura dal punto di vista ecologico assicura:
-la protezione del suolo dall'erosione ed il mantenimento delle relazioni biologiche preda/predatore.
-la migliore utilizzazione delle caratteristiche ambientali (radiazione solare, elementi nutritivi e acqua).
-la chiusura dei cicli geochimici degli elementi nutritivi attraverso la restituzione della sostanaza organica(letame o sovescio).
-migliore controllo delle infestanti, dei fitofagi e delle fitopatie.
-migliore distribuzione dei lavori nell'annata agraria, evitando i momenti di punta.
La coltivazione consociata
- la competizione nutrizionale;
- l'escrezione degli elementi minerali negativi attraverso l'apparato radicale;
- l'emissione di sostanze allelopatiche;
- un utilizzo maggiore di azoto fissato dalle piante azotofissatrici.
Gli scopi della coltivazione consociata sono:
- ottenere maggiori produzioni nell'appezzamento di terreno;
- un miglioramento qualitattivo del prodotto;
- crea una proteione per le piante più deboli;
- favorisce la fecondazione incrociata.
L'avvicendamento non è altro che una sequenza libera di colture, anno dopomanno senza nessuna limitazione di scelta.
L'avvicendamento è indispensabile per evitare la “stanchezza” del terreno che indica condizioni negative di abitabilità per determinate specie. La stanchezza del terreno provoca:
- la perdita eccesiva di sostanza organica;
- l'impoverimento strutturale degl'elementi nutrittivi e la riduzione dei microelementi;
- l'alterazione della truttura del terrno;
- uno sviluppo eccessivo di parassiti, e sostanze tossiche escrete dall radici di alcuni vegettali.
Le piante, per poter crescere e fruttificare, hanno bisogno di determinati elementi: aria, luce, acqua, sali minerali e humus.Ogni pianta ha bisogno dei sali minerali, ma diversi da pianta a pianta; per esempio i cereali assorbono molto azoto e fosforo e poco potassio; le leguminose molto potassio e fosforo, ma poco azoto e così via.
ROTAZIONE
La rotazione è una sequenza rigida e programmata di colture che si ripetono negli anni.
Costituisce un importante elemento per mantenere e migliorare la fertilità dei suoli e quindi una risorsa per aumentarne il rendimento. Si parla di rotazione delle colture quando coltivazioni diverse si succedono in un ordine definito su un appezzamento di terreno, ripetendo la stessa coltivazione nel tempo in cicli regolari. Possono verificarsi rotazioni biennali, triennali, quadriennali e così via.
La rotazione ha diversi vantaggi:
- contribuisce ad interrompere il ciclo vitale degli organismi nocivi legati ad una certa coltura;
- grazie alla diversità dei sistemi radicali, avviene un miglioramento delle caratteristiche fisiche del suolo e in particolare della sua struttura, e quindi della nutrizione delle piante;
- l'impiego delle leguminose consente l'aggiunta di azoto simbiotico al suolo; più in generale, la composizione dei diversi residui colturali contribuisce alla qualità dell'humus.