venerdì 19 settembre 2008

Il tomografo

Il tomografo è senza dubbio lo strumento di indagine della consistenza lignea degli alberi più avanzato al mondo. Attraverso il posizionamento di un numero variabile di sensori posti all’esterno del tronco (pertanto non invasivo) e la loro battitura con martelletto, analizza, tramite velocità del suono, le condizioni di una pianta.
I dati vengono dapprima salvati su palmare e in seguito sviluppati mediante l’uso di un apposito software installato su PC. Il risultato che si ottiene è una tomografia della sezione del tronco, in vari colori a seconda delle condizioni del legno.
Alla tomografia è allegata anche una legenda che indica le percentuali di legno sano, in degrado e cavo.
È inoltre possibile sviluppare una vera e propria simulazione in 3D della presunta cavità, e il risultato che ne deriva diviene così la raffigurazione di un tronco con le sue parti cave.
Il tomografo è in grado di visualizzare anche le asperità della corteccia, le estroflessioni o introflessioni del tronco, il tutto per avere una quanto più realistica possibile analisi delle reali condizioni della pianta.

Concimazione dei terreni

La pianta per vivere ha bisogno di molti alimenti nutritivi che trova nel terreno e che assorbe disciolti dall'acqua. Alcuni di questi elementi sono necessari in quantità rilevanti come azoto, fosforo, potassio e calcio; altri sono sufficienti in tracce, come ferro, manganese, zinco, rame, ecc. Poiché l'uomo con il raccolto allontana la pianta dal terreno, tutte le sostanze assorbite dall'organismo vegetale vengono sottratte alla terra che ogni anno, con le colture, si impoverisce degli elementi più importanti.Per riparare le perdite subite dal terreno mediante le colture ed i raccolti è necessario ridare gli elementi di fertilità con un'operazione detta concimazione.I concimi sono quindi sostanze che, aggiunte al terreno, lo rendono adatto a nuove colture aumentandone il grado di fertilità. Possono essere organici ed inorganici e, a seconda dell'elemento che contengono in maggiore quantità, si possono classificare in: azotati, fosfatici, potassici, calcici.
azoto
L'azoto è l'elemento quantitativamente più importante per le piante; infatti influisce sullo sviluppo totale, da alle foglie un bel colore verde intenso, prepara la fioritura ed irrobustisce la pianta.Fra i concimi azotati ricordiamo il nitrato di sodio ad azione molto rapida che da risultati dopo solo sette giorni dalla distribuzione. Il nitrato di calcio oltre all'azoto contiene il calcio e serve a correggere terreni acidi. 11 solfato ammonico ha un'azione più lenta ma accelera la decomposizione delle sostanze organiche che formeranno l'humus. L'urea è un concime sintetico introdotto nell'agricoltura da non molto tempo: contiene il 46% di azoto ed è uno dei concimi più attivi. Viene diluito in proporzione di 1:1000 con acqua; per la sua forte efficacia, se viene sparso in polvere deve essere mescolato a sabbia per avere una distribuzione più uniforme e meno concentrata.
fosforo
II fosforo è l'elemento che aiuta la pianta nella fioritura e durante la maturazione del frutto. I concimi fosfatici più importanti sono i perfosfati minerali ed i perfosfati d'ossa, molto adatti a terreni calcarei.
potassio
Il potassio fra le altre sue proprietà possiede quella di accentuare il colore ai fiori ed il sapore ai frutti; fra i concimi potassici ricordiamo il solfato di potassio ed il nitrato potassico che contiene anche azoto ed è parlicolarmente indicato per il giardinaggio.
calcio
Il calcio è un fertilizzante fondamentale per molte piante ma non per tutte; viene somministrato quindi solo ai terreni che ne difettano o per coltivazioni di piante con specifiche esigenze. È più facile arricchire di calcio un terreno povero che eliminarlo da un terreno che lo contiene e su cui si intende coltivare piante che non lo desiderano. Le piante che non amano il calcio, quando lo trovano sul terreno, si ammalano di un disturbo chiamato clorosi, per cui le foglie ingialliscono e la pianta soffre.

Perdite di potassio negli agrosistemi

Il potassio come nel resto anche tutti gli altri elementi nutritivi disciolti nella soluzione circolante del terreno può essere sogetto a lisciviazione nei terreni più sciolti e permeabili in seguito alla percolazione delle acque di pioggia. Anche le irrigazioni troppo abbondanti possono comportare la lisciviazione degli ioni K in soluzione; pertanto è sempre buona regola adottare volumi d'acqua che non comportano sprechi : l'acqua in ecesso, infatti, percola sotto lo strato esplorato dalle radici e quindi viene inutilmente persa; con essa vengono allontanati anche gli elementi nutritivi in soluzione.

Il punteruolo rosso

L’anno scorso si sono svolte a Genova e nella Riviera di Levante numerose prove su campo volte a determinare la possibilità di proteggere le palme, con l’ausilio dell’Endoterapia, dai molti patogeni e parassiti che le colpiscono (o colpiranno nei prossimi anni). Le osservazioni sono state effettuate dal dott. Agr. Giancarlo Longhin (Difesa Ambientale) e dagli operatori
endoterapici Agr. Marco Corzetto e Agr. Luca Burlando.
Numerose sono state le palme trattate osservandone in particolare i tempi di assorbimento dei principi attivi usati e le risposte che le piante fornivano dopo i trattamenti. Si sono quindi effettuati trattamenti contro le clorosi, la fusariosi e, preventivamente, il temibile Rhyncophorus Ferruginosis, osservato per la prima volta in Liguria alla fine della scorsa estate. Le modalità di intervento prevedevano una serie di perforazioni effettuate sul tronco della pianta con un trapano e su più lati del fusto, ad un’altezza di circa 1,5 metri di altezza, con l’iniettamento di una miscela di prodotti specifici. L’inserimento dei principi attivi è avvenuto utilizzando lo strumento “Arboprof”, con pressione di esercizio decisamente ridotta (1-1,5 bar). Al termine del trattamento i fori sono stati disinfettati e chiusi con speciali chiodi in materiale organico, in modo da potere essere riutilizzati a distanza di tempo per nuove prove. La tecnica usata in questi casi differisce sostanzialmente dagli studi effettuati in altre sedi e da altri operatori, soliti a praticare fori, talvolta molto grandi, prevalentemente alla base della pianta. Apparentemente le Phoenix Canariens avevano un assorbimento più rapido rispetto alle Dactilifere. I risultati ottenuti sono stati molto incoraggianti e ciò fa ben sperare sul futuro di queste monocotiledoni che, con la loro elegante chioma, caratterizzano il paesaggio della gran parte delle nostre cittadine rivierasche. Particolarmente significativi sono stati i risultati ottenuti su piante
molto clorotiche. Quelle colpite da clorosi ferrica, infatti, a distanza di 60 giorni dal trattamento presentavano un notevole rinverdimento della chioma. Anche la lotta al “Fusarium”, che in Liguria provoca ogni anno la morte di molti esemplari di palme ultrasecolari, ha offerto importanti e positivi esiti. Le indagini e i risultati ottenuti fanno ritenere che trattando le piante preventivamente o agli inizi dell’infestazione, l’efficacia del trattamento possa essere molto alta. Le osservazioni svolte preventivamente contro il temibile “punteruolo delle palme” (alcune piante colpite nella zona di Bordighera sono state trattate da Longhin e sono ora in osservazione), fanno ritenere che tale forma di lotta possa dare risultati positivi su circa il 90% delle piante trattate. Grazie a queste osservazioni, insomma, abbiamo già compiuto numerosi interventi preventivi su esemplari presenti all’interno di giardini privati, e ancora una volta val bene il detto “prevenire è meglio che curare” e da buoni genovesi aggiungiamo: “e costa meno!”.
(articolo tratto dal periodico” l’Agrotecnico oggi” del mese di aprile 2008)