venerdì 19 dicembre 2008

Cicalina verde (Empoasca vitis)

Classe: Insetti
Ordine: Rincoti
Famiglia: Cicadellidi

  • Identificazione, danno e ciclo biologico
L'insetto adulto è di piccole dimensioni (circa 3 mm), di colore verde chiaro con sfumature dorate. Le forme giovanili sono più chiare, di forma affusolata e, non avendo ali, si spostano velocemente correndo, specialmente se solleccitate. Il danno è determinato dalle punture trofiche che effettuano soprattutto nello stadio giovanile; queste punture si notano sulle nervature delle foglie che le evidenziano con necrosi marginali di colore rossastro, circostante da un alone giallastro, e con filloptosi anticipata; i margini fogliari necrosati disseccano e si ripiegano verso il basso. I maggiori danni sono determinati dagli attacchi in piena estate (seconda generazione) in corrispondenza di andamenti climatici caldo-asciutti. Da ricordare inoltre che lòa cicalina gialla i cui adulti sono di colore giallastro con bande color arancio poste longitudinalmente sul dorso. Le foglie da loro attaccate evidenziano macchie bianche sparse sul lembo e necrosi nei casi più gravi. Le due cicaline svernano da adulto e compiono tre generazioni all'anno.

  • Lotta
Generalmente gli interventi chimici sono mirati contro la seconda generazione; si effettua una lotta guidata mediante campionamento sulle foglie, mediane e basali, a partire dalla prima metà di luglio.

Lotta contro Lymantria dispar

Il problema fitosanitario principale dei boschi di quercia da sughero in Sardegna è costituito dai Lepidotteri defogliatori Lymantria dispar, Malacosoma neustria e Tortrix viridana. Gli attacchi di questi insetti provocano fondamentalmente una riduzione della biomassa fotosintetica che si traduce in un'alterazione delle condizioni fisiologiche della pianta che ha ripercussioni anche sulla produzione di ghiande e sughero. L'entità del danno provocato dipende dalla densità larvale, che in certi anni può arrivare a livelli tali da provocare la completa defogliazione di interi comprensori forestali. Questi insetti sono soggetti negli anni a fluttuazioni di densità. Nel caso di L. dispar e di M. neustria, in alcune aree della Sardegna, le fluttuazioni sono cicliche e alquanto regolari presentando i massimi di defogliazione ogni 9 anni circa. La T. viridana, al contrario, manifesta una fluttuazione di tipo irregolare con defogliazioni che possono verificarsi ad intervalli superiori ai 10 anni. Per l'adozione delle strategie di controllo sono attualmente disponibili diversi metodi di campionamento, basati sul conteggio delle ovature, sulla cattura degli adulti mediante trappole luminose e a feromoni, sul campionamento delle larve e sulla valutazione visiva delle superfici defogliate. La lotta può essere affrontata sia mediante l'impiego di insetticidi (solo in particolari situazioni e dopo un'attenta scelta del principio attivo), sia attraverso mezzi biotecnici, quali per esempio, i feromoni ma, soprattutto, con la lotta microbiologica basata sull'utilizzo del Bacillus thuringiensis subsp. kurstaki.