martedì 23 settembre 2008

Il suolo.

Il suolo è costituito de un frazione inorganica (minerali, acqua, aria) e da una frazione organica, prodotta dagli organismi animali e vegetali, che trasformano i composti chimici con la loro attività biologica, cioè il suolo è un sistema multifase (solido, liquido, gas) e multicomponente, variabile nel tempo e lungo il suo profilo.Infatti esaminando un profilo di un suolo forestale, si possono distinguere dall'alto verso il basso i seguenti orizzonti:
O: orizzonte organico con detriti organici poco decomposti.
A: orizzonte minerale con accumulo di sostanza organica, detto anche eluviale, perché viene dilavato dall'acqua percolante. Al suo interno distinguiamo due sott'orizzonti:
A1: humus con frazione minerale.
A2: orizzonte eluviato con scarso humus e ferro.
B: orizzonte arricchito da materiali eluviati dall'orizzonte A: argilla, humus e ferro.
C: materiale di degradazione della roccia madre. Gli elementi chimici e i composti organici, prelevati dal biotipo, che è il luogo dove vivono i microrganismi, vengono utilizzati dalla biocenosi (organismi), che trasformano le sostanze organiche complesse in più semplici, restituendole al biotipo: questo è il ciclo biogeochimico.Le sostanze semplici possono venire assorbite dalle piante rientrando così in circolo.È opportuno prendere in considerazione alcune caratteristiche fisiche e chimiche del suolo, tenuto conto delle tre fasi, liquida, gassosa e solida di cui esso è composto.Considerando le caratteristiche della fase liquida, l'acqua si può presentare come acqua di cristallizzazione, igroscopica, pellicolare, capillare e gravifica.L'aria contenuta negli spazi vuoti del suolo è simile per composizione a quella atmosferica, salvo che per l'anidride carbonica, che può essere da 10 a 30 volte superiore, a causa dell'attività dei microrganismi contenuti nel suolo.Per decomposizione della sostanza organica si possono formare metano, idrogeno solforato e idrogeno.La fase solida del suolo è formata da una parte inorganica, costituita da frammenti e minerali della roccia madre e loro prodotti di alterazione, e da una parte organica derivata per decomposizione delle sostanze organiche ad opera dei microrganismi.La parte inorganica può contenere sabbie, limi ed argille, derivate dall'alterazione dei minerali primari, mentre la parte organica del suolo si origina dalla trasformazione di resti animali e vegetali ad opera di microrganismi, producendo CO2, NH3 e humus.La tipologia di suolo presente in un area è fortemente influenzata dal tipo di roccia del substrato, ma soprattutto dal clima della zona.In funzione delle caratteristiche del suolo, si può realizzare una carta pedologica che si ricava dall'esame dei profili podologici in numero e densità determinati in funzione della scala di lavoro. Per costruire una carta pedologica si dovrà:
Zonizzare un area;
Scelta della scala alla quale realizzare la carta;
Scelta di una zona in particolare in cui si è suddivisa l'area;
All'interno della zona si effettua la realizzazione di una maglia;
Analisi pedologica in sito, mediante la realizzazione di scavi di 1m*1m, per la costruzione di un profilo pedologico;
Alle varie profondità di scavo si prelevano dei campioni;
Trasporto dei campioni in laboratorio dove si effettuano vari calcoli per la valutazione dei parametri permeabilità, umidità, potenziale idrico e poi le analisi chimico-fisiche adeguate;
Utilizzo dei colori a cui corrispondono certe caratteristiche fisico-chimiche del suolo per ogni maglia della zona considerata.

Efficacia dei più importanti effluenti zootecnici - il liquame.

Il liquame presenta un'efficacia fertilizzante diversa a seconda del tipo di animale che lo produce; si distinguono in particolare due principali tipi di liquame:

  • Il liquame suino costituisce un concime di pronta disponibilità per l'elevato contenuto di azoto minerale (circa il 60% sul totale) e di azoto organico facilmente mineralizzabile (circa il 20% sul totale); la presenza di queste frazioni azotate consente al liquame di essere rapidamente utilizzato dalle colture, mentre l'effettuo residuo è limitato e quasi nullo quello strutturale;

  • Il liquame bovino, a seconda della provenienza è costituito da deiezioni liquide e solide e dalle acque di lavaggio, a cui si possono aggiungere quantità variabili di lettiera che lo rendono più o meno fluido (liquame e liquiletame); il liquame bovino è ritenuto un concime mediamente efficiente nella prima annata di applicazione, essendo composto da un 40% circa di azoto minerale e da un 30% circa di azoto facilmente mineralizzabile, ma dotato di un certo effetto residuo, per la presenza di un 30% di azoto organico residuale. Il liquiletame, per l'apporto di lettiera più elevato, ha invece proprietà più simili al letame.