giovedì 26 marzo 2009
La peronospora
Sintomi
Le foglie sono colpite a partire da 5-6 cm quadrati di superficie. Inizialmente compaiono,sulla pagina superiore, delle chiazze traslucide simili a macchie d'olio. In seguito, in corrispondenza delle chiazze d'olio, sulla pagina inferiore della foglia compare uno strato muffoso grigio-biancastro. Sintomo finale è la necrosi dei tessuti fogliari, con successivo disseccamento.
La peronospora non provoca la morte delle piante colpite; si ha però un notevole calo nella quantità e qualità della produzione.
Processo d'infezione
Il fungo penetra attraverso gli stomi ed invade i tessuti interni della foglia. Il ciclo della peronospora è molto influenzato dal clima, sopratutto dall'umidità, essenziale per la sua germinazione.
Controllo con prodotti di copertura e sistemici
-Rameici
-Poltiglia bordolese
-Mancozeb
-Metiram
-Aoxistrobin
-ditiocarbammati
-diclofuanide
-folpet
-famoxadone
-tioftalimmidici
mercoledì 25 marzo 2009
Entomofauna e parassiti del mirto
Gli insetti potenzialmente dannosi alla coltivazione del mirto sono rappresentati in larga parte dai rincoti omotteri e dai tisanotteri. In particolare, in Sardegna le specie di cocciniglie più frequentemente riscontrate sono Saissetia oleae, Partenolecanium corni e Ceroplastes rusci mentre in altre realtà nazionali sono stati segnalati forti attacchi del tripide Heliothrips haemorroidalis. Per la difesa del mirto dalle infestazioni dei fitofagi è possibile adottare solo strategie di lotta indirette o ricorrere ai mezzi permessi dalle norme che regolano la difesa sanitaria in agricoltura biologica. Infatti non sono registrati in Italia prodotti fitosanitari espressamente ammessi per il mirto destinato alla produzione di liquori e di oli essenziali.
Tratto da:
eprints.uniss.it/60/1/Lentini_A_ContrCongresso_2005_Entomofauna.pdf
mercoledì 18 marzo 2009
Oidio
forma conidiofora: Oidium Tuckeri.
Sintomi
Attacca sempre i tessuti giovani della pianta, mai quelli vecchi. Sulla pagina superiore della foglia compare una efflorescenza muffosa di aspetto ragnateloso di colore grigio-biancastro, che si evolve in polvere biancastra. Contro luce si vedono delle macchie decolorate, traslucide. La lamina fogliare si accartoccia verso l'alto assumendo la tipica conformazione "a coppa". Infine la foglia necrorotizza. Gli acini appaiono imbruniti con punteggiature nere e muffetta. Si hanno gravi riduzioni di sviluppo e produttività.
Processo d'infezione
L'oidio è un ectoparasitta rimane all'esterno dei tessuti della vite, sviluppa gli austori con i quali assorbe gli elementi nutritivi neccesari alla sua crescita.
Controllo
Metodi preventivi
La densità d'impianto ha influenza sullo sviluppo dei patogeni; le potature e la forma di allevamento possono facilitare l'aerazione rende più agevoli i trattamenti. Inoltre, una potatura equilibrata evita di creare le condizioni microclimatiche favorevoli al fungo, quali la mancanza di luce ed elevata umidità.
Prodotti antoicidi
-Zolfo
-Dinocap
-Quinoxifen
La lotta biologica utilizza un fungo antagonista dell'oidio, che viene somministrato in miscela con olio minerale.
Fitoiatria
La chimica in questo campo ha fatto grandi progressi. L'utilizzo di questi prodotti in grosse quantità ha creato diversi prloblemi come la sterilizzazione degli ambienti;
ha distrutto i rifugi dei predatori/ parassiti;
sono state introdote nuove piante esotiche con i loro parassiti crando nuove malattie in ambienti in cui non ci sono predattori naturali. Nel campo sperimentale si sono scoperti nuovi metodi di lotta, infatti studiando il ciclo biologico dei parassiti si è scoperta una comunicazione chimica (feromoni sessuali), e la si è usata per combattere i parassiti. Si sono scoperti e allevati predatori fitofagi (lotta biologica).
L'utilizzo della fitoiatria può avvenire in due momenti:
PROFILASSI: consiste nell'agire preventivamente, cioè quando la malattia non ha ancora agito, in modo da impedire il processo infettivo.
TERAPIA: consiste nell'agire quando la malattia è già in atto.
i mezzi che vengono utilizzati in fitoiatria rispettano alcuni concetti:
mirano nei confronti del patogeno;
intervengono sull'ambiente redendolo più idoneo alla coltivazione e meno ai patogeni.
i mezzi usati in fitoiatria sono: mazzi agronomici, mezzi fisici e meccanici, mezzi biologivi, mezzi chimici, mezzi legislativi.
le cure di tipo agronomico sono pratiche normali che vengono effetuate in detterminati momenti, seguendo lo sviluppo delle piante e il ciclo dei parassiti. Alcune cure possono essere: la scelta di sementi selezionate, concimazioni con letame maturo, sistemazioni idrauliche e potature ai fruttiferi.
Utilizzando sementi selezionatesi limita la possibilità di sem inare piante infestate.
Le sistemazioniidrauliche e lavorazioni permettono di eliminare l'acqua in ecesso evitando marciumi radicali.
le potature danno forme adatte a insolazioni e ariegiamenti,
i mezzi fisici e maccanici agiscono creando ostacoli alla vita del patogeno. Alcune strategie sono: la sterilizzazione dei terrici, coprire le ferite co adeguati mastici, e bruciare i tralci della vite. Il fuoco può essere ottimo per eliminare i defogliatori. Un'altra pratica è la solarizzazione, cioè vengono vengono messi dei teli plastici trasparenti sul terreno, il calore del sole eliminano tutti i parassiti presenti sul terreno.
I mezzi legislativi sono quelle azioni volte a impedire i nuovi parassiti. uno di questi mezzi fu quello di regolamentare il commercio delle piante, sorveglianza sulle colture.
domenica 8 marzo 2009
Fleotribo (parassita dell'olivo)
La specie è diffusa in tutte le regioni olivicole mediterranee
Descrizione
l’adulto è un piccolo coleottero di colore scuro che misura 2 - 2,4 mm di lunghezza. Le larve di colore bianco giallastro raggiungono a maturità la lunghezza di 3,5 mm, attraverso 5 stadi di sviluppo. Preninfa e ninfa sono di colore chiaro e misurano circa 2,5mm.
In primavera la coppia scava sotto la corteccia dell’olivo una galleria di accoppiamento che si prolunga in una galleria di deposizione. Queste gallerie sono perpendicolari alla direzione della branca. Le uova deposte (tra 60 e 120 per femmina adulta) danno vita a larve xilofaghe. Queste a loro volta scavano delle gallerie larvali parallele al senso del legno, dunque perpendicolari alla galleria materna. Dopo uno - due mesi ha luogo la ninfosi, gli adulti che si formano fuoriescono dalle gallerie e perlustrano l‘ambiente circostante per un periodo di due - tre settimane. Nel corso di un anno si possono sviluppare fino a tre generazioni, la prima delle quali ha inizio nel mese di giugno. Il fleotribo sverna in una loggetta scavata alla base di un germoglio o di una gemma ascellare.
Il fleotribo attacca di preferenza il legno in cui la circolazione linfatica è ridotta : tronchi, branche indebolite o che hanno subìto danni a seguito di eventi climatici avversi (gelo, siccità prolungata). E’ un parassita che contribuisce ad indebolire ulteriormente la pianta, in questo caso sono le larve che rappresentano la causa determinante del danno. Nonostante ciò può attaccare anche gli olivi in buono stato vegetativo quando questi sono in prossimità di altri olivi attaccati da questo insetto. In questo caso sono gli adulti a causare il danno con il seguente processo biologico : le larve si sviluppano su del legno morto o indebolito (scarti di potatura, branche secche ecc.) ed i nuovi adulti da essi derivati passano ad una fase alimentare nel corso della quale scavano cavità su rami in buono stato vegetativo. Possono anche causare incisioni anulari che determinano il disseccamento del ramo. Questa azione può ridurre sensibilmente la produzione dell’anno seguente. Strategie di protezione La difesa dagli attacchi di questo insetto xilofago è preventiva : è necessario mantenere gli olivi in condizione di sviluppo ottimali sopprimendo le branche deboli o in via di esaurimento. Le parti colpite devono essere tagliate ed eliminate dall’oliveto al fine di evitare una ulteriore proliferazione dell’insetto. Il legno tagliato, focolaio potenziale di sviluppo, deve essere bruciato il più presto possibile.
lunedì 2 marzo 2009
Accartocciamento Fogliare
Il virus dell'accartocciamento fogliare viene trasmesso tramite l'utilizzo di materiale di propagazione infetto negli impianti viticoli.
In natura, invece, viene trasmesso da vettori quali coccidi (Pulvinaria vitis Linnaeus ) e Pseudococcidi.
Sintomi
I primi sintomi esterni dell'accartocciamento fogliare sono visibili all'inizio dell'estate; Col procedere della stagione si intensificano fino a raggiungere la massima espressione in autunno.
Grappoli:maturano in ritardo e in modo non uniforme, inoltre sono meno numerosi e hanno bacche più piccole con ridotto tenore zuccherino.
Lotta
Viene effetuata prevalentemente tramite pratiche preventive:
- produzione e uso di materiale di propagazione "sano" certificato.
-mantenimento in sanità di vivai mediante trattamenti insetticida mirati contro i vettori della malattia.
Cicalina bufalo
Il nome di questo insetto(che è un rincote membracide) è dovuto aala sua vaga somiglianza ad un bufalo; visto lateralmente,infatti,presenta una carena(simile ad una gobbia) molto accentuata.
Visto dall'alto,invece,assume una forma tendenzialmente triangolare.
L'adulto è lungo circa 10 mm,ed è di colore verde con qualche imbrunimento.
Compie una sola generazione all'anno.
Durante la deposizione delle uova (6 uova per volta) con l'ovopositore,la femina provoca delle piccole lesioni longitutinali sui tralci che limitano lo scorimento della linfa e il normale sviluppo della vegetazione.Queste punture provocano la formazione di strozzature anulari sui tralci.
Al di sopra di queste strozzature il tralcio non si sviluppa regolarmente,ma si presenta indebolito,con foglie arrossate od ingiallite e con i margini ripiegati verso il basso.
E' consigliabile eliminare i rami che durante la potatura presentano i segni della deposizione delle uova.